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ISSN 2421-4469 (online)

This is an open access Journal distributed in accordance with the Creative Commons Attribution Non Commercial (CC BY-NC 4.0) license

The Journal of the Italian Psychiatric Association (SIP)

EVIDENCE BASED PSYCHIATRIC CARE is the open-access Journal of the Italian Psychiatric Association (SIP).

With the Journal, SIP aims to:

1. Create a qualified point of reference for the increase and sharing of knowledge and research among its members

2. Provide an opportunity for italian associates to publish in an international Journal
Facilitate accessibility of italian research to the international scientific community.

3. An open access journal leads to improved discoverability of content with more information available to the readers. This can help improve the transfer of knowledge between research groups and make a more efficient implementation of findings from bench to bedside. Discoveries in basic neuroscience as well as in clinical and treatment fields can be more rapidly found, interpreted, and transferred to clinical application, improving patient care.

Evidence-based Psychiatric Care will publish a wide range of basic, clinical, and translational papers focused on advancing research and debate across the whole of psychiatry. The strongest interest will be for studies conducted with sound methodology in the field of clinical psychiatry and treatment of psychiatric disorders. The translational value of research will be particularly encouraged.

We recognize the importance of getting a journal into the more selective abstracting and indexing services such as MEDLINE and Thomson Reuters (ISI) to attract top authors in the field. We will work closely with these organizations to ensure that the journal is covered as soon as possible by their services. Moreover, the Journal will be indexed immediately in as many medical databases as possible, including Psychinfo, Scopus, Excerpta Medica.

A web site has been created and devoted to the Journal, and an on-line editorial system is now available to facilitate submission and tracking of manuscripts as well as search and finding of published articles. The frequency of issuing will be quarterly, but hopefully will become bi-monthly in the nearest future.

 

Issue 1-2/2023 online

Editorial
Back to the brain: for a third-millennium psychiatry
L. Dell’Osso
Original articles
Considerations on treatment pathways for psychiatric offenders: critical points and Piedmont’s regional coordination
G. Crespi, M. Ciminiello, M. Turco, M. Zuffranieri, E. Zanalda
Retrospective study in a cohort of subjects with substance use disorders in Veneto, Italy: real-world outcomes of an addiction daytime program
treatment
D. Saccon, A. Valdesalici, E. Boatto, G. Bortoluzzi, S. De Nardi,
C. Lazzarato, F. Moret, A. Smith, S. Paganin, M. Solmi
Sedative, hypnotic and anxiolytic drug use disorder: prevalence and treatment perspectives in a population of young detainees
F. Pennazio, V. Villari
Sleep quality and sleep duration in the acute and remission phase of mood disorders
A. Gallo, G. Barillà, A. Cuomo, A. Goracci, N. Solini, A. Fagiolini

Supplemento Dymphna’s Family 05-2022

Prefazione

Enrico Zanalda
Presidente Società Italiana di Psichiatria

Anche quest’anno il supplemento alla rivista Evidence Based Psychiatric Care è dedicato all’edizione italiana della rivista europea sullo IESA “Dymphna’s Family.

Nell’edizione attuale si sottolinea la proposta di considerare il modello di accoglienza di Geel, dove è nato lo IESA, come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Questo alto riconoscimento vuole sottolineare il valore dell’accoglienza in famiglia dei malati di mente che è il fondamento della pratica IESA. Nella cittadina di Geel da oltre 700 anni le famiglie accolgono le persone che altrimenti sarebbero state internate in manicomio. È un’esperienza “ante litteram” della psichiatria di comunità che pone l’integrazione come strumento e obiettivo della riabilitazione.

A Geel ben prima di qualsiasi possibilità terapeutica vi è stata l’intuizione di accogliere il malato di mente invece di escluderlo dalla comunità. Questa straordinaria esperienza è stata approfondita, studiata ed esportata in molte altre situazioni nel corso degli anni e nella nostra ASLTO3, per documentare queste pratiche, è stato istituito il Centro Europeo di Documentazione Ricerca e Formazione sullo IESA (C.E.D.Ri. For. IESA). Si vuole infatti dare continuità e valore alle esperienze di accoglienza che si sono realizzate in tutta Europa e nel mondo. Un importante contributo documentale è dovuto alla donazione del Prof. Renzo Villa che ha dedicato molti anni della sua vita allo studio dell’esperienza di Geel. Ha imparato la lingua fiamminga e ha frequentato Geel per oltre dieci anni per giungere a scrivere il libro “Geel la città dei matti” nel quale sintetizza le sue ricerche.

Nell’attuale edizione di Dymphna’s Family vi sono inoltre contributi sull’esperienza dello IESA in Germania, nel Regno Unito, in Giappone e in Italia.

Nel 1967 fu pubblicato un articolo sull’antica tradizione di accoglienza eterofamiliare nella città di Iwakura, nell’articolo viene ripresa questa esperienza che non è poi proseguita. Due ulteriori importanti contributi vengono forniti dagli operatori dell’ASL TO3, uno sull’accoglienza dei migranti ed uno sull’importanza del dialogo tra cultura e salute. Da segnalare inoltre un articolo sull’esperienza del dipartimento di salute mentale di Modena che integra la pratica dell’accoglienza eterofamiliare con il budget di salute in un’ottica di possibilità attuali sul reperimento delle risorse.

Ringrazio pertanto il Dott. Gianfranco Aluffi e tutta la sua equipe per avere ancora una volta supportato culturalmente la pratica dello IESA che merita ampia diffusione tra gli addetti ai lavori della salute mentale e nella popolazione generale per i motivi che così bene espone lo stesso nel suo editoriale iniziale di Dymphna’s Family 05/2022.

 

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Supplemento – Disturbi del sonno: focus sulla narcolessia

Giuseppe Plazzi – Presidente Associazione Italiana di Medicina del Sonno
Enrico Zanalda – Presidente Società italiana di Psichiatria
Claudio Cricelli – Presidente Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie

La narcolessia è una condizione patologica cronica gravemente invalidante, che rappresenta un modello di malattia per quanto riguarda i disturbi del sonno: in particolare, viene classificata all’interno di una sottocategoria chiamata ipersonnie, cioè malattie caratterizzate da eccessiva sonnolenza. In realtà, la narcolessia è stata la prima vera malattia del sonno a essere descritta, essendo stata identificata nel 1880 da Gelineau che – in un periodo in cui non esisteva ancora l’EEG – la caratterizzò come una patologia con una perdita di chiari confini tra veglia e sonno, con una rilevante sonnolenza durante il giorno, ma anche con una insonnia nelle ore notturne. Più precisamente, al giorno d’oggi viene identificata dalla presenza di eccessiva sonnolenza diurna con attacchi di sonno irresistibili, cataplessia (consistente in improvvise e brevi perdite di tono muscolare innescate da forti emozioni), allucinazioni durante l’addormentamento o il risveglio (allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche), paralisi nel sonno e disturbi del sonno notturno. La caratteristica neurofisiologica della narcolessia è rappresentata dallo scivolamento immediato del paziente nel sonno REM, ossia nella fase dei sogni. Anche le altre manifestazioni della malattia (la cataplessia, le paralisi del sonno e le allucinazioni) sono interpretabili come un’espressione dissociata incompleta del sonno REM.

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Special Supplement SARS – COV – 19

Recommendations for Mental Health Departments regarding activities and measures of contrast and containment of the SARS-COV-19 virus

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