Supplemento Dymphna’s Family 05-2022

Prefazione

Enrico Zanalda
Presidente Società Italiana di Psichiatria

Anche quest’anno il supplemento alla rivista Evidence Based Psychiatric Care è dedicato all’edizione italiana della rivista europea sullo IESA “Dymphna’s Family.

Nell’edizione attuale si sottolinea la proposta di considerare il modello di accoglienza di Geel, dove è nato lo IESA, come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Questo alto riconoscimento vuole sottolineare il valore dell’accoglienza in famiglia dei malati di mente che è il fondamento della pratica IESA. Nella cittadina di Geel da oltre 700 anni le famiglie accolgono le persone che altrimenti sarebbero state internate in manicomio. È un’esperienza “ante litteram” della psichiatria di comunità che pone l’integrazione come strumento e obiettivo della riabilitazione.

A Geel ben prima di qualsiasi possibilità terapeutica vi è stata l’intuizione di accogliere il malato di mente invece di escluderlo dalla comunità. Questa straordinaria esperienza è stata approfondita, studiata ed esportata in molte altre situazioni nel corso degli anni e nella nostra ASLTO3, per documentare queste pratiche, è stato istituito il Centro Europeo di Documentazione Ricerca e Formazione sullo IESA (C.E.D.Ri. For. IESA). Si vuole infatti dare continuità e valore alle esperienze di accoglienza che si sono realizzate in tutta Europa e nel mondo. Un importante contributo documentale è dovuto alla donazione del Prof. Renzo Villa che ha dedicato molti anni della sua vita allo studio dell’esperienza di Geel. Ha imparato la lingua fiamminga e ha frequentato Geel per oltre dieci anni per giungere a scrivere il libro “Geel la città dei matti” nel quale sintetizza le sue ricerche.

Nell’attuale edizione di Dymphna’s Family vi sono inoltre contributi sull’esperienza dello IESA in Germania, nel Regno Unito, in Giappone e in Italia.

Nel 1967 fu pubblicato un articolo sull’antica tradizione di accoglienza eterofamiliare nella città di Iwakura, nell’articolo viene ripresa questa esperienza che non è poi proseguita. Due ulteriori importanti contributi vengono forniti dagli operatori dell’ASL TO3, uno sull’accoglienza dei migranti ed uno sull’importanza del dialogo tra cultura e salute. Da segnalare inoltre un articolo sull’esperienza del dipartimento di salute mentale di Modena che integra la pratica dell’accoglienza eterofamiliare con il budget di salute in un’ottica di possibilità attuali sul reperimento delle risorse.

Ringrazio pertanto il Dott. Gianfranco Aluffi e tutta la sua equipe per avere ancora una volta supportato culturalmente la pratica dello IESA che merita ampia diffusione tra gli addetti ai lavori della salute mentale e nella popolazione generale per i motivi che così bene espone lo stesso nel suo editoriale iniziale di Dymphna’s Family 05/2022.

 

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